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Le vincitrici del Premio Inge Feltrinelli 2024

La seconda edizione del Premio Inge Feltrinelli – Raccontare il mondo, difendere i diritti è arrivata alla sua conclusione.

Tra le oltre 150 opere candidate, valutate dalla Giuria Internazionale del premio, hanno trionfato: per la categoria Libri, “Mal di Libia” (Bompiani) di Nancy Porsia, sui grandi intrecci della politica, la guerra civile e le tragedie delle migrazioni in Libia; per la categoria Inchieste, “Los vuelos de Alicia” di Marcela Turati, che ha gettato una luce sulle vittime messicane gettate in mare dagli aerei durante la cosiddetta “guerra sporca”; per la categoria Podcast, la sceneggiatura “Fammi sentire” proposta dalla classe 1A del Liceo C. Poerio di Foggia, che ha messo al centro delle contraddizioni della città la lotta per la legalità e il racconto delle vittime di mafia.
A questi primi premi si sono aggiunte le assegnazioni delle quattro menzioni speciali per libri e inchieste. Tra queste, la menzione speciale Libri Kids, rivolta alle scrittrici di letteratura per l’infanzia, novità di questa seconda edizione.

A decretare le vincitrici per le due menzioni speciali dedicate alle opere di fiction e non fiction sono stati gli oltre 4.500 voti espressi dalla Giuria Popolare, che hanno premiato per la categoria Libri “Lo scafista” di Stéphanie Coste (La Nave di Teseo) e per la categoria Libri Kids “La terra di nessuno” di Maria José Floriano (Kalandraka edizioni).

Tra le inchieste giornalistiche, valutate invece dalla Giuria internazionale, la menzione speciale contro la violenza di genere è stata riconosciuta a “Femmes à abattre” del collettivo giornalistico Youpress, pubblicato su Mediapart, mentre “China’s online feminist revolution” di Wanqing Zhang, Rest of World ha trionfato come l’opera vincitrice del Premio speciale della Giuria.

Le motivazioni dei tre lavori vincitori

Opere di fiction e non-fiction

“Mal di Libia” di Nancy Porsia (Bompiani)
Con una scrittura incalzante, Nancy Porsia ci trascina dentro le vicende politiche di una Libia ostile, contraddittoria e poco compresa, offrendo uno sguardo laterale sul “dopo Gheddafi”, la guerra civile, le migrazioni sulla rotta del Mediterraneo, il sogno di democrazia germogliato con la Primavera araba e presto sfiorito. Dall’unica giornalista italiana di stanza in Libia, un racconto vivo e coinvolgente che, combinando ritmo narrativo e chiarezza informativa, fa luce sulle responsabilità internazionali.

Inchieste e fotoreportage
“Los vuelos de Alicia” di Marcela Turati (Messico, pubblicata da Revista Anfibia e Quinto Elemento Lab)
Il lavoro di Marcela Turati illumina la decennale lotta per il riconoscimento della verità e della giustizia in Messico, ma svela anche un aspetto meno conosciuto delle dittature in America Centrale e del Sud: l’uso dei voli della morte da parte delle forze armate messicane. Attraverso la ricerca di una figlia sulle tracce della madre scomparsa, l’inchiesta si distingue per la sua complessità narrativa e la ricchezza delle fonti utilizzate. Indagando una piaga ancora aperta in America Latina, si rivela una esemplare testimonianza della lotta per la memoria e la giustizia.

Podcast
“Fammi sentire” a cura di Liceo C. Poerio – classe 1A, Scienze umane, indirizzo economico sociale – Foggia
“Fammi sentire” nasce per “farsi ascoltare”. Il progetto dimostra una spiccata sensibilità verso la sfera dei diritti ed è un esempio di coraggio civile e civico contro le mafie. La forza del tema, lo storytelling, la ricostruzione del contesto attorno a un personaggio-guida, quello di Daniela Marcone e della sua famiglia, ben si coniugano con il linguaggio espressivo del podcast. La vita e la battaglia per la legalità della famiglia Marcone si intreccia con le contraddizioni di Foggia, una città che non ha perso la voglia di lottare per la giustizia.